Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

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Pandemonium
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Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

Messaggio da Pandemonium » ven 30/mar/2018 17:44:38

Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

L'argomento che andrò a trattare è stato consigliato da @Luci e Stoy, che mi ha fatto notare che effettivamente sarebbe stato carino parlare più apertamente di ciò.
Spesso si parla di primo contatto con il daimon ma non si offrono dei veri e propri consigli pratici su come affrontare la questione, ma viene invece lasciato tutto "al caso", affidandosi completamente al novizio che, spesso, un po' per volontà di ottenere tutto e subito, un po' per reale difficoltà, finisce per cedere e rinunciare completamente nell'approcciarsi a questo percorso.
Allo stesso modo, questo post vuole essere un buon ripasso che possa fornire degli spunti anche ai più navigati daemian per affrontare situazioni critiche del nostro rapporto con noi stessi, quali la noia, la mancanza di argomenti, e così via. Effettivamente, specie per chi comunica da anni, può sembrare che, ad un certo punto, tutto sembri "meno brillante ed entusiasmante di una volta" e che non ci sia più nulla da scoprire sul proprio conto, ma sappiamo che, essendo esseri in costante mutamento, non è affatto così semplice.
Quindi, partiamo con questi simpatici consigli della nonna, nella speranza che possano tornarvi utili!

Sono io, o è lui? Molto spesso mi è capitato di sentirmi dire "ehi, ho provato a contattare il mio daimon ma penso di darmi le risposte da solo" e, anche se è perfettamente normale come domanda, spesso sono andata vicina a sbattere forte forte la testa contro il muro per l'esasperazione. Trovate difficile cogliere la differenza perché nessuno qui sul forum ha mai provato a farvi capire che differenza c'è tra voi e "lui".
Innanzitutto è bene specificare che il daimon siete voi e voi siete il daimon. Il daimon non arriva da nessun'altra parte se non dalla vostra mente, per cui nulla di cui preoccuparvi: non state diventando pazzi, e per questo motivo non udirete da nessuna parte del vostro cervello una voce fisica, al contrario! La ""voce"" è esattamente come i vostri pensieri, per cui siete voi a condirla con il tempo con sfumature e sentimenti. Inoltre, NON fossilizzatevi sulla comunicazione verbale. E' un grossissimo errore farlo.
Il daimon non parla solo per parole, al contrario potrebbe essere il canale comunicativo che usa di meno. Ricordate che il daimon essendo legato maggiormente al nostro inconscio e fungendo da ponte tra razionale ed irrazionale può comunicare:
- A sensazioni. Quello che spesso si dice sesto senso, magari vi sentite attratti verso un libro, o verso un posto, e anche senza un vero e proprio motivo vi sentite in pace quando seguite il vostro istinto.
- A emozioni. Spesso capita che durante il primo contatto alcune persone provino come "stimoli" brevi di felicità, ma nessuna risposta verbale. In realtà la risposta c'è stata ed era, appunto, quello stimolo. Solo perché vi aspettavate altro non significa che non ci sia stata una reazione. Eliminate i vostri schemi e accettate diversi tipi di comunicazione: sarebbe come parlare con gli altri ignorando le pose, i movimenti, il linguaggio non verbale. E' stupido e limitante, crea molte incomprensioni.
- A immagini. Le immagini ovviamente non sono come quelle su uno schermo nè il daemian ha delle visioni, semplicemente il daimon può fare avere al daemian un "flash" mentale di un'immagine. Spesso sono sbiadite e poco chiare ma il daemian, per istinto, sa a cosa si riferisce il daimon (ovviamente, essendo la stessa testa). Possono avere un senso chiaro (ad esempio, l'immagine di un abbraccio per indicare calore e conforto) oppure essere più difficili da comprendere, e questo è interessante perché ci porta ad analizzarci più a fondo (magari manda un albero e sta a noi capire cosa voleva davvero dire, riflettendo e meditando).
Quindi, il consiglio finale di questa prima parte è: pensate che il daimon non comunica in un solo modo. Apritevi a diverse prospettive. Ai nuovi, per capire che magari ci hanno sempre parlato. Ai veterani, per comprendere che in realtà esistono molte più sfumature per comprendersi.

Questa forma mi fa grassa? Tante volte la forma del daimon gioca un ruolo molto importante, anche se non molti lo vogliono ammettere. Dare una forma significa definire, dare un volto al nostro compagno di percorso. E non è affatto una cosa da poco. Spesso i novizi vogliono avere al più presto una forma, una qualsiasi, e talvolta ne desiderano una bella, prima che utile.
Dovete rispettare i tempi del vostro daimon, che potrebbe scegliere di non volerne una o di adottarne una che esteticamente non è bella quanto quella che vi immaginavate, ma ha un senso, e il daimonismo non è una questione estetica. Magari si troverà bene a parlarvi con l'avatar di un vecchio saggio, o magari preferirà volteggiare in forma di farfalla: ha comunque un significato, e cercate di esplorarlo a fondo. Se non riuscite a capire la sua forma e questo danneggia il vostro rapporto, allora trovatela voi, usandone una che vi fa sentire a vostro agio (al di là dell'analisi), oppure se siete veterani o in buoni rapporti, lasciate fare a lui.
Non imbrigliate mai il daimon in una forma solo perché vi piace o pensate che l'analisi sia il vostro specchio. E' dannoso ai fini utili del rapporto e non vi permette di scoprirvi.
Consiglio finale: non temete di esplorare forme anche "poco piacevoli" esteticamente e lasciatelo fare. Ai nuovi, non disperate e trovate una forma che possa aiutarvi (scegliendola di vostra iniziativa), ai veterani, considerate di cambiare la forma se la vecchia incomincia a stufarvi o a non raccontarvi più nulla di nuovo di voi.

La musica, balsamo dell'anima. Non sono molti a considerare le arti come validi ausili per il daimonismo, ma è così. L'arte è veicolo di emozione, e lascia spazio alla libera interpretazione e alla nostra libertà d'essere. Ascoltare un buon pezzo durante la comunicazione (meglio se strumentale per evitare di distrarsi) è un buon metodo. Allo stesso modo potrebbe essere interessante provare a comporre noi stessi musica lasciandoci guidare dal daimon. Può darsi che comunichi facendoci esprimere il nostro malessere o la nostra gioia con le note. La stessa cosa può valere per la danza, che può essere liberatoria e utile anche senza che avvenga una vera e propria comunicazione. Quando danziamo è come se daimon e umano si fondessero, con uno scambio dunque più liquido. Le emozioni fluiscono e a fine del ballo ci sentiamo più rilassati, meno tesi, più liberi. Non badate alla tecnica, solo all'espressione.
Consiglio finale: Ai nuovi, provate a sentire musica e a ballare o a rilassarvi sulle note. Favorisce lo sviluppo di emozioni e, di conseguenza, uno scambio più spontaneo con il proprio daimon. Con i veterani: sarà bello sentire il daimon completamente sciolto in te, all'unisono. E' comunicazione senza una vera e propria chiacchierata, personalmente lo trovo tremendamente utile. Comporre musica è inoltre interessante, creare con il daimon è sempre una grandissima fonte d'ispirazione che permette di fare, a tutti gli effetti, qualcosa che rispecchia in tutto e per tutto noi.

Disegnare il proprio cuore. Il disegno può essere un buon alleato. Provate a prendere un foglio e una matita e a "chiedere" al daimon cosa disegnare. In realtà dovrete seguire l'istinto. Potreste restare piacevolmente soddisfatti dal risultato. NON è necessario sapere disegnare. Il disegno è espressione prima di tecnica. Lasciatevi guidare e osservate cosa si sta creando: quel disegno parla di qualcosa. Esaminatelo e cercate di comprendere cosa, del vostro animo, state guardando.

Sport, per il corpo e la mente. Lo sport, specie se individuale, è stato per me una rivelazione. Io praticavo prima l'equitazione, poi la corsa e la bicicletta. Mi sono resa conto che mentre mi impegno la mia mente è quasi come se si "estinguesse" per dare spazio solo al movimento. Questo permette di lasciare fluire certi pensieri spontanei tipici del daimon in maniera molto naturale. Le migliori comunicazioni con Ka le ho durante la corsa. Sento il respiro, sento il sole, sento il terreno, e sento il calore della vita tipico del daimon. Non ci sono probabilmente scambi verbali, ma è qualcosa di assolutamente stupendo. Consiglio a chiunque di provare davvero di fare almeno una passeggiata in solitudine nella natura, se possibile. E' una grande fonte di ispirazione.

Meditazione, visualizzazione. Cibo per la mente. Meditare è anch'essa un'attività sottovalutata, ma che permette un contatto con il daimon particolarmente importante. Sedetevi (o sdraiatevi, ma attenzione a non addormentarvi!) e respirate profondamente e lentamente ad occhi chiusi. Fatelo fino a che non vi sentite rilassati. A questo punto continuate a mantenere un ritmo respiratorio lento e avvertitevi come pesanti, quasi come se il vostro corpo non vi appartenesse più. Ora potete provare ad immaginarvi in un luogo, un qualsiasi posto che vi faccia sentire bene. Questo si chiama headspace. A questo punto immaginate il vostro daimon (se non si è palesato da solo) assieme a voi e provate a comunicarci, oppure state zitti e godetevi il benessere dell'headspace e della meditazione. Per il risveglio, mi raccomando, incominciate a muovere con calma le dita e poi man mano il resto del corpo. Deve essere graduale, perché altrimenti vi sentirete "strani" (disorientati, un po' intontiti).
Senza la meditazione, ma con la visualizzazione, può tornarvi utile un bagno (da fare con saponi dai profumi piacevoli per voi o sali, se preferite - io AMO i sali) in cui rilassarvi e semplicemente lasciare vagare il pensiero all'headspace.
Una doccia può andare bene ma essendo più veloce non consente questo. La doccia è tuttavia piacevole e può non essere strano riuscire ad avere un contatto in questo frangente.

Lettura, visione di un film, ecc. Leggere o guardare film o opere teatrali può sempre offrire uno spunto di riflessione. La riflessione porta all'introspezione e ecco che può fare capolino il daimon. Questo è consigliato principalmente ai veterani, fate più esperienze in modo da avere più cose con cui confrontarvi e da esaminare con il vostro compagno. Può allo stesso modo essere utile per un novizio, che potrebbe scegliere di leggere un libro e poi di analizzarlo "cercando" di fare partecipare il daimon (con domande e segnalando le risposte ottenute scrivendole).

Fatemi sapere se vi sono stata utile!
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Re: Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

Messaggio da Andrea » ven 30/mar/2018 21:06:02

Che dire, un ottimo lavoro, che sarà utile sia a chi deve ancora muovere i primi passi con il contatto sia a chi, come me, non comunica più col daimon da un po'. Devo provare con la meditazione, soprattutto.
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Re: Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

Messaggio da Chaky & Alexis » sab 31/mar/2018 10:18:56

un altro post davvero molto utile, come sempre ottimo lavoro! ;)
Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare.

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Re: Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

Messaggio da Pandemonium » sab 31/mar/2018 13:55:13

Vi ringrazio, mi raccomando fatemi sapere se vi sono tornati utili o se usate altri metodi non segnalati!
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Re: Consigli per novizi e veterani per iniziare o mantenere un contatto con il daimon

Messaggio da Luci e Stoy » sab 31/mar/2018 18:34:50

Aaaah *^* Che post meraviglioso *clapclapclap*(?) No, okay, a parte la mia stupidità; dico davvero, è molto ben fatto e mi ha fatto scoprire cose che proverò sicuramente anch'io. Sarà uno di quei post che tornerà utile a un sacco di persone U.U Brava. Mi piace molto come hai impostato il discorso, sia nel senso puramente descrittivo/concettuale che graficamente, prende molto ed è sinteticamente chiaro sugli aspetti fondamentali :3
Ho già detto che mi piace? XD Comunque se mi viene altro in mente te lo faccio sapere, ma per ora mi sembra che tu abbia già detto tutto ahah, ancora complimenti :33 ..Raga uso troppe faccine, fermatemi pls.
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